Cantando la Quaresima – III domenica di Quaresima

Rubrica Liturgico Musicale

a cura di Davide Orofino

Proposte per la 3° domenica di Quaresima (anno A)

Canti d’ingresso:

  1. Chi mi seguirà (Antonio Parisi – Domeniche di quaresima A)

Il canto lo possiamo vedere come un dialogo tra Cristo e il suo popolo;

Le strofe rappresentano Cristo che chiede al suo popolo di seguirlo verso la Pasqua terminando con delle promesse e culminando nell’esclamazione: con lui io farò la mia Pasqua.

Il ritornello invece è la risposta del Popolo al suo Signore che lo seguirà sulla strada della sua parola che guida dei nostri passi.

Il canto può essere eseguito ad una voce ma ciò non toglie che l’esecuzione polifonica rende il canto più espressivo e imprime alla celebrazione un carattere di maggior solennità.

  1. Nostra gloria è la Croce di Cristo (Marco Frisina – Cristo è nostra Pasqua)

Il brano è caratterizzato da questa esclamazione incisiva del ritornello inneggiando alla croce come segno della vittoria del Cristo e si conclude con la parola “resurrezione” in leggero diminuendo quasi a voler ricreare quel mistero che vivremo durante la veglia Pasquale. 

le strofe invece vengono affidate ad un solista e sono caratterizzate da questo carattere meditativo:  la prima ci fa capire che la croce è il segno d’amore più grande che Cristo ci abbia potuto fare, dare la sua vita per noi. la seconda inneggia alla croce considerata come albero di vita e vessillo regale, colei che ci guiderà verso la meta e si manifesterà come segno potente di grazia. la terza contempla  la croce come via per la redenzione insegnandoci la sapienza di Dio, in lei contempliamo l’amore di Cristo e riceviamo la vita eterna.

Il brano è di facile esecuzione in polifonia  o anche ad una voce.

sulle strofe volendo si potrebbero eseguire le parti di oboe e clarinetto lasciateci dal compositore. Queste ultime aiutano a dare maggior raffinatezza alle strofe. 

Canti per la presentazione dei doni:

  1. Ti rendiamo grazie (Charles Eric Hauguel – Rinnovamento nello Spirito Santo)

Il brano  esprime un carattere di ringraziamento verso il nostro Signore, lo notiamo nel ritornello dove si parla della tenerezza dI Cristo. Notiamo ancora questo riferimento all’acqua viva Sgorgata dal fianco trafitto di Cristo che è colui che dona lo spirito e la vita. 

Le strofe Propongono dei temi meditativi caratterizzati da  piccole progressioni che aiutano a caratterizzare il testo.

 Da notare che le strofe hanno l’ultima frase in comune e quest’ultima  è l’unica parte del brano dove si sviluppa un piccolo contrappunto delle voci quasi a voler sottolineare che è la nostra anima Ha sete del Dio vivente.

  1. Accogli, Signore – Atto di offerta (Marco Frisina – Sacerdote per sempre)

La bellezza delle preghiere dei santi risiede tutta nel fatto che essi hanno vissuto e testimoniato nella vita la loro preghiera. Le loro orazioni riassumono la loro esistenza e ce la offrono perché anche noi possiamo condividere lo stesso slancio meraviglioso di fede e di amore.

La Chiesa propone questo testo che riassume mirabilmente quella fede piena e consapevole con cui il battezzato affida tutto se stesso al Signore per divenire suo strumento di amore e realizzare così pienamente la propria vocazione di figlio.

Il titolo latino è quello di “Oblatio sui”, “offerta di sé”, ed esprime bene il significato profondo delle parole di Sant’Ignazio di Loyola: non dobbiamo aver paura di offrire noi stessi al Signore perché egli sa come renderci veramente felici e come realizzare pienamente la nostra esistenza. 

Il canto ben si presta per la presentazione delle offerte facendo notare che la vera offerta siamo noi stessi e la nostra vita a Cristo.

 la forma musicale è caratterizzata da una voce solista che propone le strofe  caratterizzate dai doni che noi offriamo al Signore.  il ritornello è la richiesta  da parte del popolo di Dio verso il suo signore che richiede il suo amore e la sua Grazia preziosa.

Canti di comunione:

  1. Come  il cervo va (B. Hurd, M. Deflorian – Nella gioia della fede)

Il testo si basa sul salmo 41. L’immagine del cervo assetato che corre in cerca dell’acqua, elemento di vita, purificazione e ristoro, è il simbolo della ricerca di Dio che da sempre ha ispirato l’arte sacra nelle sue varie forme, dalla scultura, alla pittura, alla musica. 

La melodia ha un forte potere evocativo e crea un clima meditativo e quasi di mistero. 

E’ da cantare in modo garbato, leggero, senza forzare la voce. 

Tra i vari modi di esecuzione, interessante è la possibilità di cantare insieme le strofe con il ritornello sottovoce, facendo però attenzione che si capiscano chiaramente le parole del solista.

  1. Ti amo Signore (Maurizio Lieggi – Tu Cristo sorgente)

Il testo del canto è ispirato dalle parole del salmo 18 (17)  ed esprime una profonda e sincera dichiarazione d’amore verso il Signore, sottolineata dalla melodia che esprime questo sentimento di abbandono e fiducia. 

Le strofe sono caratterizzate da questo crescendo continuo che notiamo in partitura: La prima strofa è affidata ad un solista e sottolinea quella voglia di rifugiarsi in Dio.

La seconda  è affidata a due solisti e parla della parola di Dio come luce sul cammino e guida per i nostri passi.

La terza, invece, è affidata al coro e parla della richiesta del popolo di Dio verso il suo Signore. 

Noi vogliamo conoscere le tue vie Signore e i tuoi precetti, mediteremo con gioia i tuoi prodigi e custodiremo la tua parola che ci donerà la vita.

Il brano si chiude non con il ritornello ma bensì con una forma acclamatoria Che inneggia a Dio come il nostro rifugio e scudo attraverso la contemplazione della sua parola. 

Canti di congedo:

  1. Camminerò verso la fonte (Marina Valmaggi – Tempo di grazia)

Ancora una volta troviamo la figura dell’acqua viva che ristora ogni uomo. 

In questo brano, di carattere giovanile, notiamo che il testo è pieno di affermazioni Gioiose.

Noi cammineremo verso la fonte della vita che non morirà mai, Cristo è la risposta alla sete del nostro cuore.

Il ritornello, musicalmente, è molto incisivo quasi a voler riaffermare che Cristo è colui che ci disseterà in eterno.

Nelle strofe, invece, notiamo queste frasi affermative e riflessive allo stesso tempo. La prima strofa parla di Cristo come una fonte zampillante d’acqua a cui la nostra anima anela e noi, bevendo di quell’acqua, non avremo più sete in eterno. 

La seconda invece è una richiesta: Dammi il Signore l’acqua viva e mostrami la strada per saziare la mia sete. 

La strofa si conclude con una certezza: noi non cercheremo altre vie di salvezza se non il tuo amore senza confini.

Le strofe vengono affidate ad un solista che riesca a far trapelare quel messaggio insito nel testo dando così maggiore dinamicità espressiva al testo stesso .

  1. La tua chiesa (Francesco Buttazzo – Celebriamo Cristo)

Questo canto vuole essere un invito Gioioso per la chiesa di Cristo a evangelizzare il mondo.

L’immagine della chiesa è molto chiara: una chiesa assetata di verità che nel mondo vive straniera mentre Cerca la città eterna.

Musicalmente, il ritornello, è caratterizzato da questo andamento melodico e omoritmico delle voci che lo rende come una specie di marcia che invita a mettersi in cammino verso Cristo. 

Le strofe invece hanno un andamento più melodico e hanno in comune la figura del movimento del popolo di Dio.

Davide Orofino