Cantando la Quaresima – II domenica di Quaresima

Rubrica Liturgico Musicale

a cura di Davide Orofino

Proposte per la 2° domenica di Quaresima (anno A)

Canti di ingresso:

Come canti d’ingresso vi lascio 2 proposte. Il primo brano è basato sul Vangelo della domenica mentre il secondo brano prende spunto dall’antifona d’ingresso proposta dal Messale Romano.

  1. La trasfigurazione (Marco Frisina – Non di solo pane)

Questo canto riprende l’episodio della Trasfigurazione proposta dalla Liturgia di questa domenica.

La forma musicale di questo brano è molto semplice.

E’ un dialogo tra il coro, che canta ad una voce, e il solista (o anche coretto).

Il ritornello ha una funzione narrativa. infatti, riprende la prima frase del vangelo; mentre nelle tre strofe troviamo delle invocazioni in prima persona.

Nelle prime due abbiamo una di richiesta di perdono mentre nell’ultima strofa troviamo la richiesta più grande che un cristiano possa fare a Cristo: gustare la gioia di Dio e contemplare la sua bellezza in eterno.

  1. Ti cerco Signore mia speranza (Fabio Massimillo – Ti cerco Signore mia speranza)

Questo brano riprende a pieno il testo dell’antifona d’ingresso proposta dal Messale Romano:

Il mio cuore ripete il tuo invito:

«Cercate il mio volto!».

Il tuo volto, o Signore, io cerco,

non nascondermi il tuo volto. (Sal 26,8-9)

La forma musicale di questo canto è un pò più articolata rispetto al brano precedente.

Consiste in un ostinato del coro su cui si intrecciano i 2 solisti.

Anch’esso si presenta come un dialogo tra coro e solisti. L’ostinato del coro possiamo pensarlo come un invito incessante alla preghiera e a cercare il “Volto di Cristo” che tanto aneliamo; e soprattutto a cercare questa speranza che è forza e giustizia e che solo il nostro Signore può darci, Lui che è nostra roccia di salvezza e nostra difesa.

Canti per la presentazione dei doni:

  1. Ascolta Creatore pietoso (Marco Frisina – O croce nostra speranza)

Il canto è la traduzione dell’inno Audi benigne conditor.

Anche in questo brano ritroviamo la forma della doppia strofa: la prima parte viene affidata ad una sola sezione del coro, la seconda parte a tutto il coro sgorgando nel ritornello che rappresenta la richiesta di perdono del popolo di Dio, che chiede al Signore di ascoltare la sua supplica.

  1. Come incenso (Antonio Parisi – Cristo ieri oggi e sempre)

La forma musicale di questo brano è caratterizzata dal ritornello omoritmico, in tonalità di La maggiore, cantato dal coro a 3 voci, ad un ritmo quasi incalzante.

Nella strofa si passa nella tonalità di La minore, ed è affidata ad un coretto o un solista.

Il testo del ritornello è caratterizzato da diversi simboli: la Croce, simbolo del sacrificio; il Fuoco, simbolo dell’amore di Dio che arde incessantemente; l’Incenso, simbolo di elevazione delle preghiere al nostro Dio.

Il testo delle strofe parla dei frutti del raccolto dell’uomo che, offerti sull’altare della croce, diventeranno corpo e sangue di Cristo.

Canti di comunione:

  1. Miserere mei (Maurizio Lieggi – Tu Cristo sorgente)

Il testo di questo canto è tratto dal commento al Salmo 50 di San Pedro d’Alcantara.

La forma musicale del brano prevede la presenza di un ostinato armonico che ritorna in tutto il brano, che sta a rappresentare l’incessante richiesta di perdono che va pian piano crescendo d’intensità grazie anche ai contrappunti dei solisti sul ritornello.

Anche le strofe esplicitano questa richiesta di perdono.

Notiamo che la prima strofa è affidata ad un solista e si basa interamente su un singolo elemento: la “Sorgente di salvezza” che lava le nostre colpe ed il nostro cuore, culminando nell’affermazione “perché tu sei l’Amore”.

La seconda strofa, invece, viene affidata a 2 solisti. É caratterizzata da due elementi fondamentali: l’altare della misericordia in cui noi ci rifugiamo e la cenere e la polvere, simboli che segnano l’inizio di questo periodo quaresimale.

La terza, invece, contempla la bellezza di Dio in cui noi vogliamo specchiarci. Il tutto, poi, culmina con l’entrata del coro che canta la seconda parte della strofa contemplando l’immagine di questo fuoco inestinguibile che rappresenta la misericordia di Dio che non avrà mai fine.

  1. Ecco il mio servo (Fabio Massimillo – Ti cerco Signore mia speranza)

Questo canto riprende il testo dell’antifona alla comunione:

Questi è il Figlio mio, l’amato:

in lui ho posto il mio compiacimento.

Ascoltatelo. (Mt 17,5)

La forma musicale del brano è caratterizzata da un ritornello che proclama le parole che Dio rivolge al suo popolo, esclamando con fortezza: “Ecco il mio servo, il mio eletto in cui mi compiaccio”.

Le strofe vengono affidate ad un solista con un andamento melodico che riprende a tratti la linea melodica del ritornello.

Il testo delle strofe è caratterizzato dalle continue affermazioni che rappresentano le caratteristiche di colui che è chiamato a guidare un intero popolo.

Questo canto raffigura il Messia sofferente, amato dal Padre e donato a noi per la nostra redenzione.

Canti di congedo:

  1. Volto Santo di Cristo (Marco Frisina – Salvatore del mondo)

Questo canto esprime un momento privilegiato per incontrare il Signore attraverso la contemplazione del suo volto, torturato dalla Passione. Possiamo leggere nel volto sofferente del Redentore il volto dei sofferenti e dei poveri del mondo.

Contemplarlo significa aprire il nostro cuore all’amore di Dio.

La forma musicale del brano è caratterizzata da un ritornello dove al suo interno si contemplano i vari aspetti del volto di Cristo; un volto di pace e di dolore che culmina con l’affermarsi di Cristo come nostro fratello. Dopo questo primo ritornello introduttivo troviamo un breve Intermezzo organistico che sfocia nella prima strofa carica di espressioni di pentimento. Nelle altre strofe, invece, vengono descritti vari aggettivi degli sguardi di coloro che seguono il Signore; sguardi vuoti e smarriti, pieni di lacrime, che cercano la Misericordia di Dio. Nella quarta strofa contempliamo lo sguardo del Signore, con i suoi occhi pieni di amore.

  1. Ti seguirò (Marco Frisina – Benedici il Signore)

Il canto esprime uno dei più grandi messaggi della Quaresima: seguire il Signore attraverso la sua strada, la sua strada d’amore, di dolore; ma soprattutto seguire la sua luce che ci guiderà nella via della Gioia.

Nel brano ritroviamo varie forme musicali: comincia con il ritornello omoritmico del coro a quattro voci per poi proseguire con la prima strofa eseguita da una singola sezione. La seconda strofa viene cantata da un solista col sottofondo del coro a bocca chiusa, quasi a voler rappresentare quel fruscio di voci che accompagnarono Cristo durante la sua via del dolore verso il calvario. La terza strofa, invece, è caratterizzata da un contrappunto dove il solista canta la melodia principale mentre il coro disegna delle ornamentazioni, quasi a voler rappresentare la folla (il popolo di Dio) che pian piano riempie questa via della Gioia, tanto cercata e sperata.

a cura di Davide Orofino