Cantando la Quaresima – V domenica di Quaresima

Rubrica Liturgico Musicale

a cura di Davide Orofino

Proposta per la 5° domenica di Quaresima (anno A)

Canti di ingresso:

  1. A te veniamo (Fabio Massimillo – Cristo Maestro e Signore)

Questo brano  esprime il significato della fine della Quaresima.

Noi andiamo verso Cristo, verso la croce. Andiamo verso il maestro della nostra vita, colui che ci tende la sua mano e si offre ad ognuno di noi come dono di salvezza.

Lui stesso prese forma umana nel grembo di Maria, il Dio ha fatto uomo ci ha chiamati alla vita piena e ci insegna che la sua croce è significato di vivere d’amore: l’amore del sacrificio verso il prossimo.

Il brano è caratterizzato dalla forma strofa ritornello.

Le strofe vengono alternate: la prima cantata dagli uomini, la seconda a quattro voci, la terza cantata dalle donne, la quarta cantata a quattro voci.

Il ritornello è all’unisono quasi a voler raffigurare la diversità di tutti i Fedeli che convergono tutti verso il Cristo.

  1. In voi porrò il mio Spirito (Giuseppe Liberto – Domeniche di Quaresima anno A)

L’uomo nuovo in Cristo è per l’immortalità.

Colui che è “l’acqua viva” e “la luce del mondo” ora si proclama “risurrezione e vita”. La risurrezione di Lazzaro è segno della restaurazione della creazione nel suo primitivo splendore, è tipo della risurrezione di Gesù e della nostra, sia alla vita divina nel battesimo, sia a quella definitiva della risurrezione finale.

Quest’inno di ingresso proposto per la quinta domenica di Quaresima è un canto di fede in Cristo Gesù Signore della vita, un canto di fede più forte del pianto.

Il brano è caratterizzato da una forma innica ed è cantato all’unisono.

Le prime due strofe vengono affidate al coro.

Testualmente, nelle prime due strofe, è Cristo che ci parla ed egli viene rappresentato da tutto il coro come una voce potente.

La terza strofa viene affidata ad un solista e rappresenta il fedele che grida al Signore e lo prega di ascoltare il suo lamento, egli lo invoca come sua difesa.

La quarta e la quinta vengono nuovamente affidate al coro e testualmente rappresentano Cristo che porta il lieto annuncio al suo popolo punto.

Egli ci dice che lo spirito dimora in noi e le nostre membra, uccise dal peccato, sono state resuscitate dal Salvatore.

Canti per la presentazione dei doni:

  1. Come chicchi di grano (Martino Palmitessa – Riuniti nel tuo nome)

Il canto è caratterizzato dalla forma  strofa ritornello.

Le  strofe vengono affidate agli uomini.

Ognuna di esse rappresenta Le offerte che noi doniamo a Dio.

La prima parla del chicco di grano che è fonte di vita, esso germoglierà fino a portare frutto e noi con il lavoro delle nostre mani lo tramutiamo in pane.

La seconda parla del grappolo d’uva che attraverso la lavorazione dell’uomo diventerà vino.

Queste due offerte che noi portiamo all’altare verranno consacrate e diventeranno corpo e sangue di Cristo.

Nella terza strofa siamo noi stessi l’offerta, membra vitali che grazie a Cristo verranno tramutate in un unico corpo che noi formiamo riuniti davanti all’altare del sacrificio perfetto.

Le strofe sono all’unisono mentre il ritornello ha quattro voci.

Il canto può essere seguito anche ad una voce senza alcun problema.

  1. Come incenso (Antonio Parisi – Cristo ieri oggi e sempre)

La forma musicale di questo brano è caratterizzata da questo ritornello omoritmico cantato dal coro a 3 voci ad un ritmo quasi incalzante.

Nella strofa invece passiamo in una tonalità di La minore ed è affidata ad un coretto o anche ad un solista.

Il testo del ritornello è caratterizzato da molti simboli: la Croce, Simbolo del sacrificio; il Fuoco; simbolo dell’amore di Dio che arde incessantemente; l’Incenso, simbolo di elevazione delle preghiere al nostro Dio.

Il testo delle strofe parla del raccolto dell’uomo che, offerto all’altare della croce, diventeranno corpo e sangue di Cristo.

Canti di comunione:

  1. Vi darò un cuore nuovo (Maurizio Lieggi – Tu Cristo sorgente)

Osservando la nostra povera umanità, Dio si muove a compassione.

 Noi abbiamo bisogno di un cuore nuovo, Un cuore puro donatoci da Dio.

 egli lo promette ad ogni uomo.

Il sogno di Dio è ricreare Una grande famiglia di figli e fratelli, radicati nel suo amore : la vita nuova che si realizza, si fa dono per l’umanità.

 il canto e da eseguire a cappella senza nessuna accompagnamento strumentale.

 questo renderà il canto Più incisivo attraverso l’enfatizzazione del testo.

 il brano è caratterizzato da un’armonia non Tonale che aiuta a creare quel clima misterioso ed è espressione del desiderio dell’umanità che accoglie il dono della vita nuova in Cristo.

 oltre ad essere utilizzato come canto di comunione lo si potrebbe anche utilizzare durante un momento di preghiera penitenziale o di adorazione della Croce.

  1. Non di solo pane (Marco Frisina – Non di solo pane)

“Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che viene da Dio.”

Il Signore nutre i suoi figli nel deserto della vita quotidiana, lì dove tra le prove le sofferenze di ogni uomo siamo spesso tentati di cedere e di cambiare strada, di non proseguire fino all’incontro con lui

Il  brano comincia con il ritornello  cantato dal coro a quattro voci omoritmicamente mentre un solista proclama le tre strofe.

Canti di congedo:

  1. Il sole tace, splende l’amore (Antonio Parisi – Domeniche di Quaresima anno B)

Ogni strofa del brano riprende un simbolo :

Il  sole che tace che rappresenta Gloria e silenzio,

Il legno che strazia che rappresenta pace e martirio,

La sete che brucia che rappresenta il sangue e il lavacro,

L’ora che è venuta che è tempo emissione,

Il velo che scisso che rappresenta il varco e il mistero,

La tomba che  è muta che rappresenta la grazia e il futuro.

Quest’ultimi segni rappresentano il Cristo immolato sulla croce:

Il sole che tacque e si spense In quel pomeriggio,

Il legno che straziava e veniva impregnato del sangue dell’agnello,

La sete che Cristo provava sulla croce,

L’ora della morte che giunse,

Il velo che si spezzò,

La tomba che rimase in silenzio fino al giorno della resurrezione.

Ogni strofa termina con un dono che la Croce ci offre: 

occhi di luce affinché possiamo ammirare la bellezza di Cristo Risorto,

mite fortezza durante quel buio momento,

limpide acque che rappresentano l’acqua che sgorgò dal costato di Cristo,

ferma Speranza nel Signore, 

la certa notizia della sua resurrezione,

la salda dimora in lui.

Il brano divide molto bene queste due parti della strofa,

nella prima parte troviamo un leggero contrappunto tra soprani, bassi e tenori.

Nella seconda parte della strofa, invece, troviamo questa enfatizzazione del testo da parte dei bassi tenori e contralti che ripetono le stesse parole dei Soprani.

Tutto ciò è caratterizzato anche da un cambio di tonalità.

Il ritornello è omoritmico e anch’esso è caratterizzato da un cambio di tonalità.

  1. Insegnami la strada (Marina Valmaggi – Tempo di grazia)

Il testo del canto è liberamente ispirato al Salmo 24.

Noi chiediamo al nostro Dio di guidarci sulla strada che porta sino a lui e di percorrerla con lui.

In lui riponiamo la nostra speranza ed eleviamo la nostra anima a Dio che è nostra salvezza.

I suoi sentieri sono amore puro e le sue vie verità assoluta.

Chi di noi teme Dio possiede tutto perché riconosce il suo volere.

Volgiamo i nostri occhi al signore e lui ci salverà dal nostro errore.

Il brano si presenta in una forma molto semplice:

Un ritornello molto sillabato con poche ornamentazioni melodiche che lo rendono di facile esecuzione.

Le strofe vengano affidate a due solisti che riescano, attraverso la loro voce, a far trapelare il testo di quest’ultime.

a cura di Davide Orofino