“A CUORE APERTO…” MEDITANDO LA PAROLA – martedì 23 febbraio

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Dal libro del profeta Isaìa
Is 55,10-11
 
Così dice il Signore:
 
«Come la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia,
così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata».

Parola di Dio

Dal Salmo 23

R. Il Signore libera i giusti da tutte le loro angosce. 

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato. R.
 
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce. R.
 
Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo. R.
 
Gridano i giusti e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti. R.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 6,7-15
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
 
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
 
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
 
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».


Meditando…

“Così sarà della mia parola: non tornerà a me senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata!”. Quando Dio parla ha uno scopo ben preciso: realizzare ciò che desidera. Ma non è una parola magica. E’ una parola che raggiunge un destinatario al quale viene chiesta una risposta. Una parola che coinvolge. Richiede una restituzione. Una parola da cuore a cuore. Questa parola vuole fecondare e portare frutto. Tanti passi della Scrittura attestano che la Parola di dio è una parola potente e creatrice. Chi vive in regioni aride sa cosa sia la pioggia e a quello che essa crea nella vegetazione: tutto si risveglia. L’effetto della pioggia a volte è sorprendente: ti fa contemplare il risveglio della vita lì dove sembrava tutto inaridito, l’esplosione dei colori lì dove regna il grigiore.

Quella della Parola è un dono di Dio, che viene dall’alto, che scaturisce dal suo cuore amante. Noi come terra, chiamati ad accogliere la pioggia e diventare grembo fecondato dal seme della Parola. Ciò che Dio desidera che operi questa parola è innanzitutto una relazione profonda con lui, una relazione carica di amore. 

Come siamo chiamati a rispondere a questa Parola? 

Ci viene indicato dalla pagina del vangelo con la preghiera del Padre nostro. Gesù non ha voluto insegnare una formula, ma ci ha consegnato un modo di stare davanti a Dio. “Non sprecate mille parole, come fanno i pagani”. Non quanto diciamo ma quanto siamo e facciamo! Ma tutto parte dalla giusta relazione con Dio. “Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno…”. La nostra risposta al Padre deve essere carica di tensione, di quel modo di essere che si nutre quotidianamente della stessa parola. Rispondere alla Parola incarnata con la stessa parola. Una parola che vuole incarnarsi nella nostra vita. Non è più solo parola di Dio, ma diventa anche la nostra parola. Un cuore che si dilata e si apre a questa parola a tal punto che diventa un tutt’uno con lei. 

Gesù ci insegna un modo di stare nelle cose del Padre. Lui insegna qualcosa che lui vive in prima persona. Come lui sta davanti al Padre così vuole che noi stiamo davanti allo stesso Padre.

a cura di don Maurizio Lieggi