“A CUORE APERTO…” MEDITANDO LA PAROLA – lunedì 22 febbraio

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Dalla prima lettera di san Pietro apostolo (5,1-4)

Carissimi, esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il Pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce.

Dal salmo 23

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.

Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza. 

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca. 

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni. 

Dal Vangelo secondo Matteo (16,13-19)

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».


MEDITANDO…

“La gente chi dice…voi chi dite”. Questa pagina del vangelo, collocata all’inizio del percorso quaresimale, vuole dare le coordinate del cammino. Gesù sembra voler subito arrivare al cuore del problema: perché ci siamo messi per strada? Per chi? Gesù non vuole una risposta semplicemente informativa, ma che coinvolga personalmente. E’ facile dire quello che si sente in giro. E’ facile dare risposte concettuali. Ma la nostra fede, la nostra sequela di Cristo non è formulazione di concetti. E‘ la vita. Non dobbiamo esprimere cose imparate dai libri, ma dalla vita. Quella vita nella quale Dio continua a incarnarsi. “Tu sei il Cristo” non è semplicemente la risposta data correttamente per cui Gesù si complimenta con Pietro per averla indovinata. “Tu sei il Cristo” dà le coordinate giuste al cammino. E’ una risposta esistenziale. Una professione di fede che apre il cuore alla conoscenza vitale di Gesù. La risposta di Pietro diventa la nostra risposta. Da qui Pietro è generato uomo nuovo. Viene proclamato “pietra”. Gli viene dato un attributo di Dio (Dt 32,4; Is 17.10). Dio è la Roccia. L’uomo è reso partecipe della realtà di Dio nel momento in cui riconosce l’identità di Gesù e la fa propria. E tutto questo non è opera dell’uomo: “né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio”. E’ un dono che viene dall’alto. 

Anche oggi siamo chiamati a riscoprire il dono di Dio in noi. Anche oggi chiamati a riconoscere Gesù come il pastore bello che mi guida per il giusto cammino. Ascoltiamo la voce del pastore come una voce amica di cui fidarsi. “Anche se vado in una valle oscura non temo alcun male, perché tu sei con me”. E la risposta a questo sarà fare tutto con cuore generoso…non per interesse, ma perché facente parte del nostro DNA. E sia questo giorno quaresimale “laboratorio spirituale” nel quale costruire il nostro DNA.

Buon cammino…a cuore aperto!

a cura di don Maurizio Lieggi