“A CUORE APERTO…” MEDITANDO LA PAROLA – giovedì 25 febbraio

Dal libro di Ester. Est 4,17

In quei giorni, la regina Ester cercò rifugio presso il Signore, presa da un’angoscia mortale. Si prostrò a terra con le sue ancelle da mattina a sera e disse: «Tu sei benedetto, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe. Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso all’infuori di te, o Signore, perché un grande pericolo mi sovrasta. Io ho sentito dai libri dei miei antenati, Signore, che tu liberi fino all’ultimo tutti coloro che compiono la tua volontà. Ora, Signore, mio Dio, aiuta me che sono sola e non ho nessuno all’infuori di te. Vieni in soccorso a me, che sono orfana, e poni sulle mie labbra una parola opportuna davanti al leone, e rendimi gradita a lui. Volgi il suo cuore all’odio contro chi ci combatte, a rovina sua e di quanti sono d’accordo con lui. Quanto a noi, liberaci dalla mano dei nostri nemici, volgi il nostro lutto in gioia e le nostre sofferenze in salvezza».


Dal Sal 137 (138)

Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto.

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.

Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza. R. 

La tua destra mi salva.
Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani. 


 Dal Vangelo secondo Matteo (7,7-12)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono! Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».


Meditando….

Ester, di origini ebree, per la sua grande bellezza, si ritrova ad essere sposa di Serse, re di Persia; ma nel proprio cuore e nel comportamento esteriore resta fedele agli insegnamenti e ai comandamenti del Dio di Israele, pur non svelando la sua appartenenza al popolo ebraico. ma ad un certo punto la regina si ritrova a dovere affrontare una situazione critica, difficile da gestire, che mette in pericolo la sua vita. Occorre intercedere presso il re a favore del popolo ebreo, contro una sentenza che decretava lo sterminio di tutti gli ebrei dell’impero. E’ arrivato il momento di rivelare l’appartenenza a Israele, per salvarne la vita.

Ester sa che chiunque si presenti al re senza essere stato prima chiamato è reo di morte, secondo le leggi che vigevano allora nell’impero persiano, e sa che l’unica speranza di salvezza per il suo popolo è che lei infranga questo divieto, a rischio della propria vita.

Ecco, allora, che Ester si rivolge a Dio, a cuore aperto. Ma il suo cuore è oppresso dalla paura. “Vieni in aiuto a me, Signore…da’ a me coraggio”. Ester percepisce che da sola non può farcela. Mette la sua vita nelle mani di Dio, il Dio dell’alleanza, il Dio fedele che non abbandona il suo popolo. Il Dio dal cuore aperto!

E in questa esperienza di affidamento e abbandono in Dio Ester affronterà il re e avrà successo nella sua impresa, al di là di ogni previsione. La grandezza di Ester sta nel sapersi figlia di Dio, di quel Dio che è sempre stato fedele alle sue promesse, che sempre ha esaudito le preghiere di chi, nella concreta storia del popolo di Israele, l’ha invocato con cuore sincero. La grandezza di Ester sta nel sapersi piccola, indifesa, incapace di contare sulle sole proprie forze o sul suo fascino e bellezza. Da sola non può farcela ad affrontare il nemico. 

Il Signore è la mia forza, e io spero in lui. Il Signore è il mio Salvatore, in Lui confido, non ho timore”.

E il brano del Vangelo non fa altro che sottolineare tutto questo: il Padre dà ascolto ai suoi figli, perché è un padre buono che ama. Sa dare solo cose buone e vuole aiutarci a chiedere solo cose buone. E solo l’amore ci porta a chiedere cose buone e valide…e sante. Allora tutto ciò che noi chiederemo nella logica di questo bene sappiamo già di averla ricevuta.

a cura di don Maurizio Lieggi